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Agcom

Stop alla chiusura indiscriminata degli uffici postali

Nuove regole e sanzioni per Poste italiane. Comuni e isole minori tutelati dai nuovi criteri adottati dall'Autorità per le Comunicazioni.

L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha adottato la delibera n. 342/14/CONS con la quale sono stati modificati i criteri di distribuzione degli uffici di Poste Italiane.

Tale provvedimento è stato adottato dall'Autorita' e risponde anche ai solleciti più volte avanzati dal Consiglio di Stato che da ultimo nel mese di maggio esortava l'Agcom a dettare dei criteri aggiornati di individuazione dei punti di accesso, nell’esercizio dei suoi poteri regolatori (cui si aggiungono quelli di controllo, di vigilanza e sanzionatori), cui "Poste doveva attenersi, in base alla congruità anche in ragione della natura delle aree geografiche interessate e della disponibilità di servizi alternativi validamente fruibili dalla popolazione, specie da quella più anziana e con minori possibilità di movimento".

Con questa delibera è stato introdotto il divieto di chiusura di uffici postali situati in Comuni rurali che rientrano anche nella categoria dei Comuni montani. Sono esclusi dall´ambito di applicazione del divieto i Comuni nei quali siano presenti più di due uffici postali ed il rapporto abitanti per ufficio postale sia inferiore a 800.

Anche per le "Isole minori" viene introdotto il divieto di chiusura di uffici postali che sono presidio unico. Per “isole minori” si intendono le isole, escluse Sicilia e Sardegna, in cui risiedono in maniera permanente almeno 50 abitanti, secondo i più recenti dati demografici ISTAT.

Gli uffici postali presidio unico di Comuni, ossia con popolazione residente inferiore a 500 abitanti, ove sia presente entro 3 km un ufficio limitrofo aperto almeno tre giorni a settimana, osservano un´apertura al pubblico non inferiore a due giorni e dodici ore settimanali, garantendo un coordinamento con gli orari di apertura del suddetto ufficio limitrofo, in modo da assicurare la più ampia accessibilità del servizio.

Infine l'Autorità ha precisato che "gli interventi di chiusura e di rimodulazione oraria degli uffici postali devono essere comunicati da Poste Italiane ai Sindaci dei Comuni interessati, ovvero alla competente articolazione decentrata dell'Amministrazione comunale, con congruo anticipo, almeno 60 giorni prima della data prevista di attuazione dell'intervento".

Con cadenza annuale poi Poste Italiane dovrà trasmette all'Autorità un'informativa sugli interventi di chiusura e rimodulazione oraria di uffici postali, pianificati ai sensi dell´art. 2, comma 6 del Contratto di programma, effettivamente attuati nell'anno di riferimento, dando evidenza del contenimento dei costi risultante dall'attuazione degli interventi e specificando le tempistiche di preavviso seguite nei confronti delle Autorità locali nonché gli esiti del confronto con le stesse.

Tempo 60 giorni a Poste dalla notificazione della delibera per trasmettere all'Autorità il piano di razionalizzazione degli uffici postali che non garantiscono condizioni di equilibrio economico relativo all'anno in corso.

Ai sensi della normativa vigente, il mancato rispetto da parte di Poste Italiane delle disposizioni contenute nella delibera comporta l'applicazione delle sanzioni previste dall'art. 21, comma 1, del d. lgs. n. 261/1999 ovvero "con pena pecuniaria amministrativa da lire dieci milioni a lire cento milioni".

Per scaricare la delibera e per maggiori informazioni vai su Gazzettaamministrativa.it

Paolo Romani

(3 agosto 2014)

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