TASSE E TRIBUTI
Giornata nera per i contribuenti. Lo Stato pronto a incassare 54 miliardi e mezzo di euro
Il calcolo della Cgia di Mestre. Tasi e Imu, poi Irpef e Iva, ma la più cara sarà l'Ires
Tributi: quella di oggi è una giornata da bollino nero. L’Ufficio studi della CGIA di Mestre (Confederazione Generale Italiana dell’Artigianato, oggi Confartigianato) calcola che le famiglie e le imprese saranno chiamate a versare quasi 54,5 miliardi di euro tra imposte, tasse e tributi entro la fine della giornata odierna.
Giuseppe Bortolussi, segretario dell'associazione ieri ha detto: “Il numero delle scadenze fiscali che i contribuenti sono chiamati a pagare entro domani è da far tremare i polsi. Se sulle abitazioni ad uso residenziale e sugli immobili strumentali farà il suo esordio la Tasi, almeno per quei Comuni che hanno deliberato l’aliquota entro lo scorso mese di maggio, sulle seconde e terze case e su negozi e capannoni bisognerà pagare anche l’Imu, mentre le imprese dovranno versare l’Irpef, le addizionali Irpef, l’Ires, l’Irap, l’Iva e tutta una serie di altre imposte minori. A seguito del perdurare della stretta creditizia, non sono pochi i piccoli imprenditori che hanno trascorso queste ultime notti in bianco con il pensiero di come fare per recuperare le risorse per onorare questo vero e proprio ingorgo fiscale. Nel nostro Paese, purtroppo, oltre al carico fiscale che ha raggiunto un livello ormai insopportabile c’è anche la difficoltà nel definire con esattezza gli importi da pagare. Si pensi che per espletare il pagamento delle tasse, in Italia sono necessarie 269 ore all’anno, pari a 33 giorni lavorativi. In Europa solo il Portogallo presenta una situazione peggiore della peggiore della nostra”.
IL PODIO
L'Ires - Imposta sui redditi pagata dalle società di capitali sarà quella più cara: il gettito dovrebbe aggirarsi attorno ai 14,7 miliardi di euro. Da Imu e della Tasi dovrebbero arrivare 10,8 miliardi di euro. Le ritenute Irpef dei lavoratori dipendenti e dei collaboratori versate dai datori di lavoro dovrebbero portare 9,7 miliardi di euro.
Il calcolo tiene conto delle disposizioni previste dall’imminente pubblicazione di un DPCM con il quale si prevede di rinviare il termine di pagamento delle imposte risultanti dal Modello Unico dei contribuenti soggetti agli studi di settore. In particolare i contribuenti soggetti agli studi di settore potranno pagare senza aggravi sino al 7 luglio, mentre la scadenza del 16 luglio, entro la quale è possibile pagare con l’aggravio del 0,4%, è spostata al 20 agosto 2014.
Giuseppe Bianchi
(16 giugno 2014)
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