CGIA di Mestre
Le tasse comunali piu' alte a Roma, Bari, Genova e Bologna
Il centro studi della Cgia ha esaminato le delibere relative alla tassa sui rifiuti, a quella sui servizi indivisibili e all'addizionale comunale Irpef.
L’ufficio studi della Cgia di Mestre ha puntato la sua attenzione sulle tasse comunali, studiandosi tutte le delibere adottate dai comuni capoluogo più grandi ed importanti per quello che riguarda la Tari (tassa sui rifiuti), la Tasi (il tributo sui servizi indivisibili) e l’addizionale comunale Irpef.
Il risultato finale, comunicato dal segretario Giuseppe Bortolussi, è che, in media, le tasse comunali più alte si registrano a Roma, Bologna, Genova e Bari. Ne dà notizia TMnews. Il lavoro è stato fatto prendendo come riferimento una famiglia di tre persone.
Se, ad esempio, prendiamo in considerazione un immobile di tipo civile A2, si potrà verificare che il livello medio più alto di tassazione si registra a Bologna (tra le città più grandi del Paese), con una spesa di 1.610 euro, seguita da Genova con 1.488, Bari con 1,414 e Milano con 1.379.
Passando ad una abitazione A3 (di minore pregio rispetto alle A2), in questo caso il record se lo aggiudica Roma, con una spesa media di 1.100 euro, poi Bari con 1.079, Napoli 1.000 e Genova con 961 euro.
Giuseppe Bortolussi, nella sua analisi, ha spiegato che la motivazione di questi aumenti di tassazione a livello locale va ricercata nei tagli adottati dal Governo centrale negli ultimi anni; tanto che, ad esempio, negli ultimi quattro anni, i comuni di Bari, Bologna e Roma hanno subito una diminuzione dei trasferimenti del 48%; Milano del 63 e Venezia, addirittura, del 66%.
Secondo la Cgia di Mestre, i tagli decisi dall’Esecutivo nazionale hanno poi costretto gli enti locali interessati “a ridurre i servizi e ad aumentare le tasse locali, penalizzando soprattutto le famiglie meno abbienti”. Tuttavia, con tutto il rispetto per il segretario della Cgia di Mestre, non si può fare a meno di constatare che l’ampia autonomia di intervento avrebbe, nella gran parte dei casi, consentito ai comuni di evitare, quanto meno, che fossero punite soprattutto le famiglie più povere.
L’Ufficio studi della Cgia ha verificato che in quasi tutti i comuni più grandi l’addizionale comunale ha raggiunto l’aliquota massima dell’0,8% ed, anzi, a Roma viene applicata quella dello 0,9. A questo proposito, è stato evidenziato che solo quattro amministrazioni hanno deciso per un’ aliquota più bassa : Firenze (0,2), Aosta (0,3), L’Aquila (0,6), Bologna (0,7).
In alcuni casi (Cagliari) si è optato per una aliquota “progressiva”, in relazione al reddito dei soggetti interessati.
Quanto alla Tasi, la Cgia ha sottolineato che solo Aosta (fra le città capoluogo) ha scelto l’aliquota base dell’uno per mille; mentre in nove comuni è stato raggiunto il record del 3,3 per mille.
Quanto alla tassa sui rifiuti (Tari), secondo i dati forniti dal centro studi della Cgia di Mestre, a colpire duro sono state soprattutto le amministrazione del Sud; tanto che, ad esempio, è stato calcolato che a Cagliari, per un’abitazione di tipo A2 occupata da tre persone, si finirà per pagare la “bella” cifra di 653 euro.
Moreno Morando
(11 ottobre 2014)
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