Corte di Cassazione
É reato utilizzare l'identità di un altro sui social network
Non e' solo la descrizione poco lusinghiera "Mangio solo cibi spazzatura e bevo birra...quando mi ubriaco vado fuori giri" ad integrare il reato, quanto l'utilizzo dei servizi del sito con la falsa identità.
La Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 25774 del 16 giugno 2014 ha affermato che integra il reato di sostituzione di persona (art. 494 cod. pen.), la condotta di colui che crei ed utilizzi un “profilo” su social network utilizzando abusivamente l’effige di una persona del tutto inconsapevole, al fine di comunicare con altri iscritti e di condividere materiale in rete.
Paolo Romani
(18 giugno 2014)
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