INFRASTRUTTURE
Vecchie stazioni in disuso: 40 quelle disponibili in Basilicata
Ferrovie dello Stato offre in comodato d'uso, per finalità economiche e sociali, il patrimonio dismesso.
Riqualificazione, dimensionamento ottimale delle aree destinate alle attività ferroviarie, incentivazione delle iniziative di carattere sociale. E’ questo lo scopo individuato da Ferrovie dello Stato Italiane che ha deciso di cedere, attraverso contratti di comodato d'uso, tutte le stazioni classificate come "Bronze".
In questa categoria rientrano le piccole stazioni e fermate caratterizzate da basse presenze che, generalmente, non superano in media 500 frequentatori al giorno. Stazioni che nella maggior parte dei casi si trovano in zone meno urbanizzate e complesse, abbandonate a loro stesse, isolate o posizionate in posti impervi.
A queste si aggiungono, poi, anche circa tremila chilometri di linee ferroviarie che fanno parte del patrimonio Fs e che saranno destinate a piste ciclabili e percorsi verdi accessibili a tutti i cittadini.
Gli Immobili, gli spazi disponibili “non strumentali” e le linee ferroviarie dismesse saranno destinati ad associazioni, organizzazioni no profit e Comuni al fine di avviare progetti di utilità sociale.
Si tratta di un’iniziativa che coinvolge tutte le regioni. In Basilicata sono state censite 40 stazioni “impresenziate”, molto spesso lasciate all’incuria e al degrado: 57 immobili e 54 appartamenti per una superficie complessiva di 5451 mq per un valore di circa 2 milioni di euro.
Il riutilizzo di questi immobili potrebbe contribuire alla creazione di nuove opportunità di lavoro:
- attività imprenditoriali, con particolare riferimento alla Legge 44 sull’imprenditorialità giovanile, o al recupero di attività tradizionali dell’artigianato locale in via di estinzione;
- attività commerciali legate al campo della ristorazione e promozione dei prodotti tipici locali;
- attività di volontariato: stazione come sede di associazionismo no profit che opera nel campo dei servizi sociali di sostegno ai cittadini più esposti (anziani, malati, poveri, diversamente abili e tossicodipendenti);
- attività turistica, con particolare riguardo al segmento ecocompatibile. A tal proposito, il Dipartimento del Turismo ha messo a punto un piano multiregionale per rilanciare il turismo nel Mezzogiorno finanziando 447 progetti con circa 530 miliardi dell’Unione Europea, a condizione che non contribuiscano all’ulteriore cementificazione;
- attività culturali: affidare le stazioni "impresenziate" a cooperative per svolgere manifestazioni espositive o museali (anche riguardanti le tradizioni e i costumi locali), per attività bibliotecarie, per orientamento giovanile allo studio o al lavoro (informagiovani), per attività didattiche (alfabetizzazione informatica, linguistica, università della terza età, ecc) o ricostruzione di reti relazionali (Banca del tempo).
Tali iniziative, consentiranno al territorio di arricchirsi di servizi sociali, garantiranno la custodia degli edifici nonchè la loro manutenzione corrente, con effetti positivi non solo in termini occupazionali ed economici ma anche dal punto di vista della qualità e decoro.
Come richiedere per finalità sociali piccole stazioni non utilizzate
Fonte: Ferrovie dello Stato Italiane
Michele Brancato
(18 giugno 2015)
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