Ministero della Salute
Relazione annuale della prevenzione dell'ipovisione e della cecità
Illustrate le attività svolte nel 2016. Rilevata una lieve riduzione dei Centri di prevenzione e riabilitazione visiva e disomogeneità nelle prestazioni e nei servizi.
Il Ministero della Salute, ha pubblicato sul proprio sito istituzionale il documento che riporta tutte le attività svolte in Italia, nel 2016, per la prevenzione dell’ipovisione e della cecità.
La legge 284/97 stabilisce l’esistenza e il funzionamento di specifici Centri che devono erogare prestazioni specialistiche in ambito di riabilitazione visiva e sostiene il lavoro dell’Agenzia Internazionale per la prevenzione della Cecità e del suo Polo Nazionale, ciò rappresenta una garanzia nel nostro Paese per la tutela dei diritti delle persone con disabilità visiva.
Nella Relazione vengono analizzate e illustrate le attività svolte dal Ministero, da IAPB Italia onlus, dal Polo Nazionale dei Servizi e Ricerca per la prevenzione della cecità e la riabilitazione visiva e dalle Regioni, nel pieno rispetto della trasparenza sui programmi di azione e sugli obiettivi raggiunti.
Durante l’anno 2016 l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Polo Nazionale dei Servizi e Ricerca per la prevenzione della cecità e la riabilitazione visiva (Centro di collaborazione dell’OMS dal 2013), hanno realizzato diverse attività per la diffusione dei documenti finalizzati a seguito della "International Consensus Conference per la definizione degli standard e dei modelli della riabilitazione visiva", per poter finalmente dare l’avvio allo sviluppo della riabilitazione visiva grazie a nuovi standard internazionali uniformemente riconosciuti.
La revisione delle attività svolte dalle Regioni ha evidenziato una leggera riduzione del numero dei centri aumentati rispetto alla precedente rilevazione e si conferma una forte disomogeneità sul territorio nazionale. Per quanto riguarda la tipologia dell’assistenza, in base all’età target della popolazione, è presente la netta sproporzione dei centri, già segnalata in passato, tra la riabilitazione visiva dell’infanzia e quella degli adulti, in particolare degli ultrasessantacinquenni. Addirittura questi ultimi risultano in percentuale minore (36,3%) rispetto alla fascia di età compresa tra 0 e i 18 anni (39,6%).
L’esigenza di ridare alla prevenzione e riabilitazione visiva l’attenzione che merita, anche considerati i numeri dell’epidemiologia e valutandone l’impatto socio-sanitario e di spesa pubblica che la mancata azione sta provocando, potrà in parte essere soddisfatta attraverso l’inserimento di tali prestazioni nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (DPCM 12 gennaio 2017). Inoltre per un’armonizzazione delle attività su tutto il territorio nazionale sarà anche necessario promuovere un comune metodo di raccolta dati, per esempio attraverso una digitalizzazione delle cartelle pazienti e delle attività di tutti i Centri, anche per favorire lo scambio di buone pratiche, di modelli innovativi e di procedure standardizzate.
Relazione annuale al Parlamento ai sensi della Legge 284/97 sulla riabilitazione visiva
Fonte: Ministero della Salute, comunicato del 13 aprile 2018
Paolo Romani
(16 aprile 2018)
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