Tangenti in Laguna
Parlano tre magistrati sullo scandalo Mose
Il Presidente dell'Autorita' anticorruzione Cantone, l'ex PM di Venezia Felice Casson ed il Procuratore Aggiunto Carlo Nordio intervengono a vario titolo sullo scandalo che ha sconvolto la citta' lagunare
Fari ancora puntati sul mega scandalo che ha coinvolto i lavori per il progetto Mose a Venezia. Ieri il sindaco di Venezia Orsoni, davanti al G.I.P. si è dichiarato “estraneo ai fatti”, così come l’ex Governatore Veneto ed ex ministro Galan, che in un comunicato ha respinto le accuse lamentando che si vuol far pagare a lui “nefandezze altrui”.
Intanto l’ex PM della Procura di Venezia Casson, oggi senatore del PD, ha dichiarato che “già nel 2009 stavano emergendo responsabilità. Sarebbero dovuti venire i capelli dritti”. Il fatto interessante da notare è che nel 2005 lo stesso Casson aveva accettato la candidatura a sindaco di Venezia offertagli dai vertici dell’allora PDS, ma fu Massimo Cacciari -assolutamente contrario all’investitura del pubblico ministero (che oltretutto l’aveva indagato, quale sindaco di Venezia, per l’incendio della Fenice)- a tagliargli la strada e ad essere poi eletto primo cittadino della città lagunare.
Il Procuratore Aggiunto di Venezia, Carlo Nordio, che in passato aveva ricoperto la carica di Presidente della Commissione per la Riforma del Codice Penale, in un’intervista rilasciata a Rai News 24, ha sottolineato un particolare aspetto che differenzia le indagini odierne da quelle della tangentopoli del 1992.
Secondo Nordio, “vent’anni fa le tangenti venivano pagate sui profitti delle imprese. Ora, invece, grazie alle false fatturazioni, si creano fondi neri per pagare le mazzette : in questo modo paga direttamente lo Stato, cioè i cittadini!”.
Intanto, si segnala che ieri il Consiglio dei Ministri non ha provveduto a scegliere i tre componenti dell’Autorità anticorruzione da affiancare al Presidente Raffaele Cantone, il quale ha fatto presente che “questo rallenta l’attività”.
In relazione agli scandali che occupano le cronache di questi giorni, ha inoltre dichiarato che è necessario agire per “escludere dagli appalti chi è coinvolto”.
Moreno Morando
(7 giugno 2014)
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