Riforma della P.A.
Il Presidente Napolitano firma due decreti su riforma P.A. e crescita
In discesa la strada del decreto sulla riforma della P.A. e la crescita. Ora la palla passa al Parlamento.
l Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato ieri i due decreti riguardanti la Pubblica Amministrazione e la crescita. Dopo il via libera da parte della Ragioneria generale dello Stato, a seguito del confronto tra i tecnici del governo e quelli di Palazzo Chigi si è optato per la suddivisione del decreto approvato in CdM il 13 giugno in due dl. In un testo dovrebbero essere confluite le norme più urgenti, compresi i poteri speciali su Expo e Mose a Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità anticorruzione. Nell'altro, invece, dovrebbero essere andate le misure sulla competitività e lo sviluppo.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, in tarda mattinata, aveva assicurato: "E' tutto finito, tutto a posto. Le cose sono andate avanti, al momento non c'è nessun problema" rispetto ai rilievi del Qurinale sulla riforma nel suo complesso. Nel pomeriggio, invece, una nota dell'ufficio stampa del Quirinale ha ritenuto di prendere le distanze dalle ricostruzioni del Corriere della Sera che ipotizzavano un disaccordo fra Capo dello Stato e Governo.
Quanto ai contenuti del decreto, la riforma della P.A. punterà al ricambio generazionale, la cosiddetta 'staffetta': attraverso l'abolizione del trattenimento in servizio (della possibilità cioè di restare al lavoro oltre l'età di pensione) che libererà 15 mila posti per i giovani, come già annunciato dal premier Matteo Renzi e dal ministro della Pa, Marianna Madia. La riforma dovrebbe introdurre novità sulla mobilità per gli 'statali' (anche obbligatoria fino a 50 chilometri) e sui dirigenti e dimezza il monte ore dei distacchi e permessi sindacali (dal prossimo primo agosto) così come dovrebbe tagliare del 50% i diritti che le imprese pagano annualmente alle Camere di commercio. Il ministro Lupi ha poi ricordato alcune norme legate alla semplificazione, come l'accelerazione delle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato entro 30 giorni. E l'inasprimento delle sanzioni, fino all'1% del valore dell'appalto per il quale si fa ricorso, in caso di liti temerarie. Dai sindacati intanto, scontenti per il mancato confronto con il governo, prima e dopo l'approvazione in Cdm, continuano a esprimere dissenso.
Per spingere la competitività e gli investimenti e la crescita il secondo decreto dovrebbe prevedere il taglio del 10% alle bollette energetiche per le Pmi, con un piano che equivale ad un alleggerimento di 1,5 miliardi di euro per le stesse imprese. Tra gli altri interventi, il regime tariffario speciale di Rfi, gruppo Fs, (dal primo gennaio 2015) ai soli consumi di energia elettrica per i treni pendolari; il modello unico per la Scia, la Segnalazione certificata di inizio attività, in edilizia, al documento unico di circolazione dei veicoli.
Secondo le indiscrezioni trapelate il primo decreto, quello sulla P.A. sarà affidato alla Camera, il secondo al Senato. L'approvazione è prevista entro agosto.
Francesco Colafemmina
(25 giugno 2014)
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