Ufficio brevetti europeo
Anche il "genio italico" e' in crisi. E adesso?
L'ufficio brevetti europeo ha comunicato la classifica del numero delle invenzioni registrate e l'Italia risulta solo all'undicesimo posto
Il Palazzo della Civiltà Italiana -meglio noto come Palazzo della Civiltà del Lavoro- nel quartiere EUR, a Roma, riporta sulle quattro testate, scolpita sul travertino che lo ricopre, la scritta : “Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori”.
A quanto pare, quindi, gli autori del testo avevano già previsto che, nel tempo, non saremo più stati "un popolo di inventori": infatti, la citazione non c’è.
E questo è molto strano, perché secondo la tradizione dovremmo proprio esserlo. Invece, stando a quanto risulta dalla classifica dell’Ufficio Brevetti Europeo, pare proprio che “le invenzioni”, il “genio italico” e quant’altro, siano per noi solo un mesto ricordo.
Infatti, secondo la graduatoria dell’istituzione europea in tema di “proprietà industriale”, al primo posto per numero di brevetti depositati ci sono gli Stati Uniti, poi il Giappone, seguito dalla Germania. L’Italia, purtroppo, risulta solo all’undicesimo posto, con soli 4.662 brevetti depositati su base annua, con una diminuzione del 2,7% rispetto alla rilevazione precedente.
Esattamente il contrario di quello che succede anche in altre Nazioni dell’Occidente che si piazzano prima di noi, come la Francia, la Gran Bretagna, l’Olanda e la Svizzera.
In questo modo, secondo gli esperti, il nostro Paese rischia di diventare ancora di più terra di conquista delle aziende estere, penalizzando le Piccole e Medie Imprese italiane.
E’ proprio per questo che sono nati degli Studi specializzati per far conoscere i servizi in ambito di proprietà industriale ed incentivare in Italia la diffusione dei brevetti per l’affermazione del “made in Italy”.
La notizia che arriva dall’Ufficio Brevetti Europeo è particolarmente preoccupante. Il debito pubblico, con delle scelte politiche azzeccate, si può anche sperare di diminuirlo; stesso discorso vale per il raggiungimento del pareggio di bilancio; e, con la crescita, della diminuzione sostanziale del tasso di disoccupazione.
Ma se manca “il genio italico”; se scompare dal nostro DNA la nostra caratteristica più peculiare : come si potrà rimediare?
Moreno Morando
(25 giugno 2014)
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