Interdittiva antimafia
Vai al funerale del mafioso?
La P.A. non ti può togliere l'appalto
Il Consiglio di Stato precisa che la partecipazione alla cerimonia di commiato per la morte di un mafioso è un indizio che di per sé non è sufficiente a giustificare un'accusa di vicinanza ad un clan mafioso.
In fondo, un funerale è pur sempre un funerale. Partecipare e porgere le condoglianze, soprattutto nei piccoli centri, è usanza anche se non si è parenti o amici. Non importa di chi sia: è un saluto, un atto di rispetto.
A non pensarla allo stesso modo è stata la società di gestione di servizi nei territori dell’Emilia che, a seguito di interdittiva antimafia, a deciso di cacciare fuori il titolare calabrese di una ditta (parte della cooperativa aggiudicatrice dell’appalto di trasporto rifiuti) per aver presenziato al funerale di due noti mafiosi conterranei.
Ciò sarebbe stato sufficiente, come sintomo di pericolo di vicinanza mafiosa del titolare della ditta, a legittimarne l’allontanamento.
Una valutazione discrezionale, che per non sconfinare in mero arbitrio, può dirsi ragionevole e attendibile solo se sorretta almeno da indizi seri, precisi e concordanti, oggettivamente riscontrabili, che secondo l’esperienza comune assumono un significato univoco.
Dopo un ricorso sfavorevole davanti al Tar, il titolare della ditta ha tirato un sospiro di sollievo davanti al Consiglio di Stato che lo ha riconosciuto come “pulito”.
Dice il giudice amministrativo, nella sentenza del 11 luglio, che il grave quadro indiziario richiesto per l’adozione dei provvedimenti discrezionali di allontanamento non può essere ipotetico.
Seppur è vero che per l’informativa antimafia non è necessario che siano stato accertati fatti di rilevanza penale o ci siano prove di condizionamento mafioso, l’amicizia mafiosa non può essere immaginaria.
Per di più, da indagini della finanza, nessuna ombra sulla ditta che aspirava all’inclusione nella “white list” per partecipare ai lavori post sisma.
Nessuna assidua frequentazione? Né affari in comune? Allora il rischio di infiltrazione non esiste.
Per il commiato a due defunti, ha rischiato il lavoro (e la faccia).
Luca Tosto
(12 luglio 2014)
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