Conflitto israelo-palestinese
U.S.A., Gran Bretagna, Francia e Germania chiedono il cessate il fuoco. L'Italia non e' stata invitata all'incontro
La riunione si terra' a margine del gruppo "5 piu' uno" per l'Iran, ma nessuno ha pensato di invitare l'Italia, che presiede l'Unione Europea in questo semestre
Mentre il livello del conflitto israelo-palestinese sale di ora in ora e il numero delle vittime a Gaza continua a salire, con il consueto tragico ritardo le potenze occidentali si muovono per tentare di arrivare ad un cessate il fuoco, invocato inutilmente proprio oggi dal Segretario Generale dell’ONU.
Il Ministro degli esteri britannico William Hague, in queste ore ha fatto sapere che i rappresentanti di Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia e Germania discuteranno domenica “del possibile accordo per la sospensione delle ostilità in Medioriente, a margine della riunione in programma a Vienna sul nucleare iraniano”.
Secondo il capo della diplomazia britannica “serve un’azione coordinata a livello internazionale per arrivare al cessate il fuoco, come nel 2012”. Il Ministro Hague ha riferito di aver parlato telefonicamente con il Presidente palestinese Mahmud Abbas e con il Ministro degli estere Avigdor Lieberman.
A quanto pare, nessuno ha pensato di coinvolgere né l’Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’Unione Europea Ashton, né il ministro degli esteri del Paese che presiede la Ue in questo semestre : vale a dire l’Italia. Per quanto ci riguarda era già successo pochi giorni fa, per una riunione sull’Ucraina.
In quel caso, a precisa domanda, un funzionario dell’Unione Europea aveva risposto che la riunione era stata organizzata molto in fretta e “non c’erano i tempi per far partecipare il ministro italiano”. Direi che sicuramente si poteva inventare una scusa migliore.
In questo caso, la motivazione dell’esclusione è implicita nella spiegazione : i quattro rappresentanti si “incontreranno a margine del gruppo 5 più 1 per l’Iran”, di cui non fa parte l’Italia. Anche qui, tuttavia, si poteva trovare una giustificazione più credibile, perché il ministro del Paese a guida UE avrebbe potuto partecipare alla riunione sul Medioriente e poi tornarsene a Roma.
Il problema è che passano gli anni, cambiano i Governi, ma il nostro peso in politica estera continua ad essere poco significativo.
Moreno Morando
(12 luglio 2014)
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