Esteri
Ultime dal mondo in subbuglio in cerca di pace
Particolarmente preoccupato Barack Obama anche dalle notizie dal fronte interno per le manifestazioni di protesta in Missouri
Barack Obama non immaginava certo, neanche due anni fa quando ha ottenuto con un risultato travolgente la riconferma alla Casa Bianca, che la strada del suo secondo mandato fosse costellata di tante insidie e tragici eventi.
-IRAQ : il Presidente “riluttante” -come è stato acutamente definito Obama sul Corriere della Sera-, dopo l’avventata decisione di George W. Bush di invadere l’Iraq, ha abbandonato questa Nazione dalle radici antichissime al suo destino, pur sapendo che, mancando qualunque elemento di equilibrio tra sunniti e sciiti, la situazione avrebbe rischiato di precipitare : come è regolarmente accaduto. Sull’orlo del precipizio di una vera e propria tragedia umanitaria, Obama si è poi convinto -in ritardo ed a malincuore- ad autorizzare raid aerei a sostegno delle milizie curde e di quello che restava dell’esercito di Baghdad.
I miliziani jihadisti dell’Isis, mettendo in atto un’orribile e criminale ritorsione, hanno decapitato il giornalista americano James Foley, scomparso in Siria nel novembre del 2012, minacciando in un video di uccidere anche un altro prigioniero. I servizi di intelligence americani stanno verificando l’autenticità del video.
Intanto, la madre di Foley ha fatto sapere ai jihadisti di non “essere mai stata tanto fiera del figlio”. Si segnala che il Ministro degli Esteri britannico Philip Hammond, intervistato da BBC Radio, ha rivelato che “il boia” del giornalista decapitato potrebbe essere un cittadino del Regno Unito; su questo sono in corso verifiche.
Per finire sull’Iraq, si sottolinea che il nostro Premier Renzi oggi è in visita a Baghdad, dove incontrerà il Primo Ministro iracheno uscente e quello incaricato, prima di recarsi nel Nord del Paese ad Erbil. Intanto, in Italia, le Commissioni di Esteri e Difesa di Camera e Senato sono riunite per ascoltare l'informativa dei Ministri Mogherini e Pinotti sulla fornitura di armi ai curdi che si oppongono all’Isis. Il M5S ha fatto sapere che si oppone alla fornitura di fucili e truppe, ma è d’accordo per un sostegno umanitario. Probabilmente le Commissioni riunite esprimeranno un voto al termine della seduta.
-INCIDENTI E PROTESTE NEGLI U.S.A. : non bastasse la situazione incandescente a livello internazionale (Iraq, Striscia di Gaza, Ucraina e Libia, ma non solo), i sonni del Presidente Obama sono turbati anche dai gravi incidenti che hanno portato alla proclamazione del coprifuoco a Ferguson, nel Missouri, a seguito dell’uccisione da parte di un poliziotto di un diciottenne nero disarmato, colpito da sei colpi, di cui due mortali alla testa.
L’episodio ha scatenato una lunga serie di manifestazioni di protesta e la richiesta di invio della Guardia Nazionale da parte del Governatore del Missouri. Il Presidente statunitense, primo presidente nero nella storia degli Stati Uniti, sembra particolarmente imbarazzato dalle violentissime polemiche scatenate da un video che accusa pesantemente la polizia locale.
Come se non bastasse, a meno di 10 km di distanza da dove il 9 agosto è morto il 18enne Michael Brown, ieri è stato ucciso da agenti della polizia un altro giovane nero, di 23 anni, che secondo il capo della Polizia locale avrebbe minacciato le forze dell’ordine con un coltello. La situazione ormai è esplosiva e non sembra essere stato accolto l’appello alla calma lanciato poche ore fa dal Capo della casa Bianca.
-UCRAINA : brutte notizie anche da Kiev, che in questi giorni aveva messo alle strette i ribelli filorussi a Donetsk. Proprio in quella città ieri i ribelli avevano accusato l’esercito ucraino di aver bombardato rischiando di colpire un asilo nido. A sua volta, oggi fonti ucraine hanno denunciato l’arrivo di blindati russi a Lugansk, in aiuto delle forze ribelli. La notizia, però, viene smentita da Mosca. Nei prossimi giorni si attendono le iniziative diplomatiche di Angela Merkel ed è anche stato ipotizzato un incontro (si parla del 26 agosto) tra Putin ed il Presidente ucraino Poroshenko. Nessuna iniziativa concreta, invece, dai vertici dell’Unione Europea e tanto meno dall’ONU.
-STRISCIA DI GAZA : ieri la tregua faticosamente raggiunta grazie ai buoni auspici dell’Egitto è stata improvvisamente interrotta. Hamas dà la colpa ad Israele per la sua intransigenza al tavolo dei negoziati “indiretti” mediati dal Cairo. Tuttavia, tutte le fonti concordano che la tregua è stata interrotta per primo da Hamas, con il lancio di razzi verso Tel Aviv ed altre zone del territorio dello Stato ebraico. Netanyahu ha dato immediatamente ordine di reagire ed a seguito dei raid israeliani si segnalano almeno 11 vittime palestinesi, tra le quali la moglie e la figlia del comandante militare di Hamas. La diplomazia egiziana sta cercando disperatamente di riportare le due parti al tavolo negoziale.
Moreno Morando
(20 agosto 2014)
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