Matrimoni gay
Il sindaco di Bologna ha autorizzato la "trascrizione" dei matrimoni di coppie omosessuali celebrati all'estero
Il provvedimento ha provocato reazioni opposte, ma l'atto non comporta alcun riconoscimento giuridico degli effetti civili del matrimonio.
Negli ultimi giorni i media nazionali hanno trattato diffusamente la notizia dell’iniziativa del sindaco di Bologna sui matrimoni tra persone dello stesso sesso. Molti hanno scritto e detto, sbagliando, che nel capoluogo di regione dell’Emilia-Romagna sarebbero state riconosciute le unioni civili tra gay.
Il Post ha trattato con competenza la delicata materia, precisando che, in realtà, il comune di Bologna “ha permesso la semplice trascrizione degli atti di matrimonio nell’archivio dello stato civile”, formalità che non comporta alcuna conseguenza dal punto di vista del “riconoscimento giuridico degli effetti del matrimonio” celebrato all’estero, che in Italia, appunto, non è previsto.
Si tratta, in sostanza, di una direttiva che il sindaco Merola aveva firmato il 30 giugno scorso, in base alla quale dal 15 settembre, le coppie omosessuali sposate all’estero e residenti a Bologna, possono chiedere la trascrizione , con una apposita istanza, corredata di moduli, dell’immancabile (in Italia) marca da bollo, della copia del documento d’identità, dell’atto in originale del matrimonio legalizzato dall’Ambasciata italiana o dal Consolato competente per territorio e, ovviamente, la relativa traduzione nella nostra lingua, fatta con perizia giurata.
La decisione del comune aveva già provocato la reazione della curia felsinea, tanto che l’arcivescovo Carlo Caffarra aveva scritto su un settimanale locale un articolo dal titolo significativo: “Perchè non posso tacere”. Inoltre, un consigliere di Forza Italia aveva presentato un esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti, ipotizzando “un danno erariale” a seguito della decisione assunta dal comune di Bologna.
Infine, in occasione dell’entrata in vigore del provvedimento, il prefetto di Bologna Ennio Mario Sodano ha chiesto formalmente al sindaco l’annullamento in autotutela della delibera e di tutti gli atti conseguenti, dato che la trascrizione o la registrazione di questi atti non è prevista dalla Legge italiana.
Il sindaco di Bologna ha difeso con fermezza il suo operato, evidenziando che si tratta, sostanzialmente, anche di una spinta e di un incoraggiamento affinchè il Parlamento si decida a regolamentare questa delicata materia, già prevista in altri Paesi europei. Virginio Marola ritiene, in particolare, che si tratti di “un importante atto simbolico e di una battaglia di civiltà”.
Sulla stessa linea il senatore del Partito Democratico Sergio Lo Giudice, che è stato tra i primi, con il suo compagno, ad usufruire della direttiva del sindaco, chiedendo allo stato civile del comune di Bologna la “trascrizione” del matrimonio contratto all’estero. A questo proposito, il sen. Lo Giudice ha sottolineato che “il prefetto di Bologna ha detto con parole imprecise quello che è chiaro a tutti, e cioè che questi atti non rappresentano il riconoscimento giuridico degli effetti civili del matrimonio”.
“Questo atto”, ha concluso il senatore del Partito Democratico, “è un ulteriore tassello verso il riconoscimento pieno dei diritti”. Da parte sua, il prefetto Sodano ha ribadito di essersi limitato ad applicare la normativa vigente, preannunciando una circolare sul tema da parte del Ministero dell’Interno. Sodano, peraltro, ha concluso precisando che, se il sindaco non revoca il provvedimento, “si può ipotizzare una revoca d’ufficio da parte del prefetto o del ministero”.
Il Post evidenzia come la situazione appaia, in effetti, molto complicata, citando un precedente verificatosi a Grosseto nel 2012. In quell’occasione, una coppia omosessuale che aveva contratto matrimonio all’estero, si era vista rifiutare la richiesta trascrizione da parte dell’ufficiale dello stato civile del comune toscano.
La coppia si era, quindi, rivolta al Tribunale di Grosseto che, con un provvedimento emesso nell’aprile dello stesso anno, aveva ordinato al comune di trascrivere il matrimonio dei due uomini nei registri dello stato civile, precisando che questo atto “non aveva natura costitutiva, ma soltanto certificativa e di pubblicità di un atto già valido di per sé”.
Questo e tanti altri temi simili in materie tanto delicate, continuano a dividere l’opinione pubblica; in certi casi, anche in maniera profonda e radicale, mentre la lista di questi casi su argomenti “sensibilissimi” si allunga a dismisura. Nello stesso tempo, le varie proposte di regolamentazione di queste delicate materie continuano a giacere in Parlamento, che -a sua volta- su questi temi riflette esattamente la stessa spaccatura del Paese.
Moreno Morando
(18 settembre 2014)
© RIPRODUZIONE CONSENTITA Italian Open Data License 2.0
(indicazione fonte e link alla pagina)
DIVENTA FAN DEL QUOTIDIANO DELLA P.A.
Follow @quotidianopaComunicato Importante Selezione Docenti Accademia della P.A.
La Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica Italiana, in vista dell’apertura delle sedi dell’Accademia della PA in tutto il territorio nazionale, ricerca e seleziona personale per singole docenze in specifiche materie delle Autonomie locali da svolgersi presso le Accademie della PA e per le attività di assistenza nelle procedure complesse nei Centri di Competenza.
Newsletter Quotidiano della P.A.
Incorpora le Notizie del QPA
Inserisci sul sito del tuo Ente, sul tuo sito o sul tuo blog, le ultime notizie pubblicate dal Quotidiano della P.A.
Accedi all'interfaccia per l'inserimento cliccando sul pulsante di seguito: