Consiglio dei Ministri
Dissesto idrogeologico, pronto il piano degli interventi
Disciplinate le procedure per comporre le graduatorie degli interventi a livello regionale per la messa in sicurezza delle persone e delle cose.
E’ pronto per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il DPCM - approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 28 maggio 2015 - recante le norme per la “individuazione dei criteri e delle modalità per stabilire le priorità di attribuzione delle risorse agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico”.
Le richieste di finanziamento - si legge nel “Documento” allegato al decreto - per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico dovranno essere inserite nella piattaforma ReNDiS-web (Repertorio Nazionale degli interventi per la difesa del suolo) a cura delle Regioni e province Autonome o dei soggetti dalle stesse accreditati.
Nell’allegato sono, quindi, indicate le categorie di intervento “a seconda che abbiano ad oggetto interventi ad efficacia autonoma, interventi complessi di area vasta, interventi integrati di mitigazione del rischio idrogeologico e di tutela e recupero degli ecosistemi e della biodoversità”.
I tre interventi sono ulteriormente specificati alle lettere a), b), e c) del punto 3 dell’allegato. In ogni caso, “questa tipologia di interventi rientra nell’ampio insieme delle cosiddette infrastrutture verdi, come definite nella comunicazione della Commissione Europea del 2013 n.249”.
E’ ancora detto e specificato che “le infrastrutture verdi migliorano la risilienza alle catastrofi naturali come frane e alluvioni, valanghe mareggiate. La categoria di intervento sarà “indicata dalla Regione all’atto dell’inserimento dei dati nella scheda per proposta interventi”.
Il decreto prevede altresì che “la procedura di valutazione degli interventi per i quali è richiesto un finanziamento è strutturata in tre fasi distinte :
Fase 1, accertamento dell’ammissibilità del finanziamento.
Fase 2, elencazione delle richieste ammissibili per ordine di priorità.
Fase 3, verifica cantierabilità e cronoprogramma”.
Con riferimento alla Fase 1, i “criteri di selezione sono tesi ad effettuare un primo screening delle richieste pervenute ai fini di valutarne l’ammissibilità del finanziamento”, dati per preesistenti i due prerequisiti della “validazione da parte della Regione…inclusione totale o parziale dell’area nelle perimetrazioni di cui alla legge n.267/1998”.
Al punto 4.1.1. dell’Allegato al DPCM sono specificati e dichiarati in dettaglio sia i criteri di valutazione di ammissibilità, sia i requisiti sottesi alla richieste di finanziamento.
Al punto 4.2 dell’”allegato” al decreto è specificata la seconda fase dell’istruttoria, quella relativa alla “classificazione su base regionale, in ordine di priorità , delle richieste ritenute ammissibili” demandata al Ministero dell’ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare d’intesa con la Presidenza del Consiglio”.
Al punto 4.2.1. dell’allegato sono specificati i “criteri per la determinazione delle priorità delle richieste ammissibili“ così indicati: “criteri comuni ai quali associare peso, classe, punteggio e valore pesato”.
In sintesi, i criteri in parola sono:
“Priorità regionale, Livello della progettazione approvata, Completamento, Persone a rischio diretto, Beni a rischio grave, Frequenza dell’evento, Quantificazione del danno economico atteso, Riduzione del numero di persone a rischio diretto”.
Ai criteri indicati è di poi associato “il peso (valore numerico massimo attribuito a ciascun criterio)”; “la classe (definisce un range di tipo numerico, qualitativo, fisico)”;
“il punteggio (valore numerico attribuito a ciascuna classe in relazione al peso); “il valore pesato (si ottiene dalla seguente formula Peso/Punteggio max punteggio”).
Il punteggio complessivo ottenuto determinerà la classificazione su base regionale degli interventi.
I criteri qualificanti la terza fase – “accertamento cantierabilità e crono programma” – sono quelli relativi alla “stima dei tempi reali ed effettivi per procedere all’apertura del cantiere ..in rapporto alla stadio della progettazione dell’intervento, al livello di acquisizione di tutti pareri, nulla osta, visti ed autorizzazione richiesti dalla legge”.
per saperne di più: vai al testo del Dpcm
Luigi Marcelli
(31 luglio 2015)
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