Archeologia
Ritrovata in Grecia la tomba di Alessandro Magno?
Dopo i primi annunci del 2012, oggi la conferma che ad Anfipoli, nel nord della Grecia, siamo dinanzi ad una delle più straordinarie scoperte dell'archeologia moderna.
La scoperta sensazionale deve ancora arrivare. Per ora bastano i seguenti dati: una tomba a tumulo con una circonferenza di 498 metri, un muro circolare realizzato in prezioso marmo di Tasos, un ingresso murato e custodito da due sfingi di pregevole fattura, l'enorme scultura di un leone (il famoso leone di Anfipoli) collocata sulla sommità del tumulo. Se a questi indizi aggiungiamo che tutto riconduce la struttura ad un epoca da collocarsi fra il 350 a.C. e il 300 a.C, che Anfipoli, città della Tracia in cui è stata rinvenuta la tomba, era all'epoca uno dei più floridi centri del regno macedone, residenza della moglie di Alessandro, Rossane e di suo figlio Alessandro IV, entrambi avvelenati dal generale Cassandro nel 311 a.C., la possibilità che si sia dinanzi ad una delle più affascinanti scoperte dell'archeologia moderna è estremamente alta.
Ieri il sopralluogo del Primo Ministro Antonis Samaras nell'area degli scavi ha segnato una svolta decisiva. La presenza delle autorità, la verifica della meravigliosa fattura del muro di cinta, delle sfingi poste a protezione dell'ingresso alla tomba, ma anche il dispiegamento di consistenti forze di polizia attorno all'area degli scavi, implica che si sia vicini ad una scoperta sensazionale.
La tomba di Alessandro Magno ha costituito un mistero per gli archeologi e gli storici sin dall'antichità. Le fonti antiche concordano sulla presenza di una grande tomba a tumulo definita "Sema" o "Soma" e ubicata nei pressi di Alessandria d'Egitto. La tradizione tuttavia ha sempre sottolineato il morboso interesse degli ex generali di Alessandro che si spartirono il regno alla sua morte, nell'intercettare, spostare, controllare il corpo del grande stratega greco. E' possibile dunque che di nascosto da Tolomeo, il corpo di Alessandro fosse stato traslato ad Anfipoli dal suo fedelissimo Perdicca? Ed è possibile che la tomba fosse segnalata nell'antichità solo da un enorme leone, mentre il resto del tumulo era nascosto sotto terra per occultarne l'ingresso? E perché Rossane e Alessandro IV furono confinati proprio ad Anfipoli?
Tutti questi interrogativi saranno presto risolti dall'apertura del muro che consente l'accesso alla tomba. Una tomba che risente pienamente del sincretismo religioso e simbolico proprio dell'epoca di Alessandro. Le due sfingi alate che custodiscono l'accesso sono infatti una possibile reminiscenza della tradizione egizia.
Dopo una iniziale cautela, la scoperta dell'ingresso della tomba ha confortato le speranze della professoressa Ekaterini Peristeri, curatrice degli scavi, che ancora preferisce non pronunciarsi sull'identità di colui che è sepolto nella tomba. Un dettaglio in più arriva dall'identità dell'architetto dell'opera, identificato con Dinocrate di Rodi, l'architetto personale di Alessandro, noto per aver elaborato il piano urbanistico di Alessandria d'Egitto. Un ulteriore indizio che spinge nella direzione di una tomba regale o comunque della sepoltura di un importante stratega è l'identificazione del "leone di Anfipoli", un reperto scultoreo di grande importanza scoperto agli inizi del '900, come l'originario vertice del monumento funebre.
Ieri durante la visita del Primo Ministro è stato chiarito che serviranno dai 15 ai 20 giorni per entrare nella tomba. Bisognerà aprire un passaggio nel primo muro oltre le due sfingi, svuotare il terreno che riempie il vano interno, aprire un varco in un secondo muro che è presente a circa 6 metri dal primo e poi si potrà vedere cosa si cela al centro della tomba.
A distanza di 37 anni dalla scoperta della tomba di Filippo II di Macedonia a Verghina, da parte del grande archeologo Manolis Andronikos forse siamo vicini ad una nuova straordinaria scoperta? Non ci resta che attendere e trattenere il fiato.
Francesco Colafemmina
(13 agosto 2014)
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