Chiesa Cattolica
"Lasciate crollare le chiese ma non sponsorizzate i politici"
Monito del numero due della CEI, Mons. Galantino a preti e vescovi contro "il mortificante spettacolo di vecchi e sospetti collateralismi con candidati, con partiti o movimenti politici".
Monsignor Nunzio Galantino, Vescovo di Cassano allo Jonio e numero due della CEI, per volontà espressa di Papa Francesco, lancia un duro monito contro "il mortificante spettacolo di vecchi e sospetti collateralismi con candidati, con partiti o movimenti politici". Riferendosi alla prossima tornata elettorale Galantino ha usato parole di fuoco: "Lasciate che crollino le chiese, lasciate che crollino i saloni, ma non si fanno queste cose". Sposando così la linea della semplicità e della povertà di Papa Francesco il segretario generale della CEI ha chiarito: "Preferisco che non si realizzino opere ex novo o che non si sistemino strutture se questo deve essere la contropartita diretta o indiretta di un impegno diretto di sacerdoti durante le elezioni, a favore di Tizio, di Caio o di Sempronio".
Il discorso di Galantino non si è limitato alla critica di comportamenti ecclesiastici, ma ha aperto ad un nuovo slancio dei cattolici in politica: "noi cristiani, sacerdoti e laici, dobbiamo dare un forte contributo per evitare gli eccessi, le divisioni, i rancori nelle nostre comunità e tra le famiglie. Aiutiamo e formiamo i nostri laici a considerare la politica come la forma più alta di carità. Aiutiamoli e formiamoli a maturare nel bene comune, come ci chiede la Dottrina sociale della Chiesa. Incoraggiamoli a competere e a spendersi per creare condizioni di vivibilità nel nostro territorio, avendo a cuore il rispetto della persona, della legalità e dell'educazione alla "vita buona del Vangelo".".
Una nuova via per la CEI che si sostanzierà in un ridotto "interventismo" negli affari politici ed istituzionali. L'esatto contrario della linea tenuta in questi anni prima dal Card. Ruini e poi dal Card. Bagnasco. Il Papa però non demorde: mira, anche attraverso le parole di Galantino, al controllo diretto della politica della CEI, nonostante la sua azione venga definita "nel segno della collegialità".
Già all'epoca dell'insediamento del Cardinal Bagnasco alla guida della Conferenza Episcopale creò qualche malcontento fra i vescovi italiani una lettera del Cardinal Bertone che avocava a sé l'indirizzo dell'agenda della CEI. Oggi però il vento è cambiato e il profondo consenso generato dal Papa presso i fedeli sta comportando presso i vescovi italiani un ripensamento generale della loro autonomia dalla Santa Sede. E il primo sintomo dell'ingresso del Papa negli affari della CEI è rappresentato proprio dalla filippica di Galantino, contro vescovi e sacerdoti che spesso in campagna elettorale decidono di partecipare attivamente alla politica, anche semplicemente ribadendo la necessità per i cattolici di appoggiare candidati in grado di sostenere i valori della Chiesa nell'azione politica.
Francesco Colafemmina
(8 maggio 2014)
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