Governatore di Bankitalia
Ignazio Visco: negli anni scorsi persi 16 miliardi di investimenti esteri per la crimininalità
Nel corso di un intervento a Milano, il numero uno di via Nazionale ha evidenziato che un sistema creditizio sano e prudente costituisce una barriera contro la criminalita'.
Intervenendo a Milano, ad un convegno organizzato sul tema del contrasto all’economia criminale, il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha dichiarato che “la criminalità organizzata, la corruzione e l’evasione fiscale non solo indeboliscono la coesione sociale, ma hanno anche effetti deleteri sull’allocazione delle risorse finanziarie e umane e sull’efficacia delle riforme in atto”.
Il numero uno di Bankitalia ha sottolineato che non è semplice quantificare il “valore della criminalità”, anche perché “non bisogna sottovalutare il valore di quanto non è” direttamente “prodotto a causa delle distorsioni generate” dalle organizzazioni criminali. Secondo Visco, “la criminalità ha un effetto negativo sugli investimenti in generale e su quelli diretti dall’estero in particolare”, riferendosi ai risultati di un recente studio degli economisti di Via Nazionale.
Il Governatore della Banca d’Italia ha evidenziato che “se le Istituzioni italiane fossero state qualitativamente simili a quelle dell’area euro, tra il 2006 ed il 2012 i flussi di investimento esteri in Italia sarebbero risultati superiori del 15% agli investimenti diretti effettivamente attratti nel periodo”.
In sostanza, stiamo parlando di ben 16 miliardi di euro di investimenti, che invece di prendere la via del nostro Paese, sono stati impegnati altrove.
Ignazio Visco ha auspicato una rapida approvazione della legge sull’autoriciclaggio, sottolineando, altresì, che la delinquenza ha un alto costo per le imprese; basti pensare che “le aziende che operano nelle aree caratterizzate da alti livelli di criminalità pagavano”, secondo uno studio riferito dal Governatore, “tassi d’interesse di circa trenta punti base più elevati rispetto a quelli pagati dalle imprese attive in zone con bassa criminalità ed erano costrette a fornire maggiori garanzie per ottenere credito”.
Il numero uno di via Nazionale ha anche sottolineato che, nel mercato assicurativo, i premi più elevati sono stati pagati in Campania, Puglia e Calabria, precisando anche che il premio medio pagato a Napoli è risultato essere oltre il triplo della media dell’Unione Europea.
Secondo Visco, “il rispetto della legalità nell’attività finanziaria è un presupposto della sana e prudente gestione delle istituzioni finanziarie”; in pratica, la presenza di banche (ha parlato di “intermediari”) “sane e prudenti costituisce una barriera contro la penetrazione criminale nell’economia legale”.
Nelle sue conclusioni, il Governatore Ignazio Visco ha auspicato che si creino urgentemente le condizioni perché il Paese possa ritornare a crescere. In particolare, ha sottolineato di aver “più volte sostenuto che l’azione di riforma deve rispondere ad un disegno ampio ed organico, volto a ridurre l’incertezza e ispirato a principi di efficienza, equità e legalità”; tutte componenti indispensabili al fine di favorire la creazione di “un sistema istituzionale in grado di favorire innovazione e imprenditorialità e rimuovere rendite di posizione e restrizioni alla concorrenza”.
Moreno Morando
(7 novembre 2014)
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