Unioncamere
Imprese femminili: in Basilicata sono più di 15.000
Il trend è in crescita negli ultimi dati dell'Osservatorio per l'imprenditoria femminile. La Lucania si colloca al terzo posto assoluto.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio per l’Imprenditoria Femminile di Unioncamere e Infocamere, pubblicato l’11 agosto sul sito dell’Ente e aggiornato al 30 giugno 2015, in Italia le imprese capitanate da donne hanno superato la soglia del milione e trecentomila unità.
In crescita rispetto ai dati del I trimestre 2015, salgono infatti da 1.295.942 a 1.306.214 le imprese iscritte al Registro delle Camere di Commercio guidate da una donna in posizione di vertice o in partecipazione maggioritaria: costituiscono il 21,61% - più di 1 su 5 - delle 6.045.771 attività che si registrano sul territorio nazionale.
Di queste, 15.715 sono le imprese condotte dal gentil sesso presenti nella sola Basilicata, regione che rientra nella rosa delle prime tre per tasso di femminilizzazione (la percentuale a conduzione femminili sul totale delle imprese esistenti) collocandosi, con il suo 26,6%, tra il Molise (28,23%) e l’Abruzzo (25,76%) - pur restando prima, lo ricordiamo, nel settore delle start-up (elaborazioni Unioncamere Marzo 2015), dove la componente imprenditoriale femminile raggiunge il 30% con uno stacco significativo su Umbria e Valle d’Aosta(22,2% e 20%). Ne dà notizia AGR, sul sito istituzionale della Regione lucana.
Delle due province lucane, Potenza è la più rosa con 10.314 imprese a direzione femminile, quasi il doppio di quelle presenti nel materano: il capoluogo di regione riporta, su un totale di 38.000 imprese iscritte alla CCIAA della provincia, un tasso di femminilizzazione del 27,41% (che diventa il 17,46% in rapporto al complesso delle imprese dell’intera regione), collocandosi al 7° posto nella graduatoria italiana delle provincie a più alto indice di imprenditorialità in rosa dopo Benevento e Avellino - che superano il 30% - e Chieti, Frosinone, Campobasso e Isernia - che si attestano sul 28% circa.
Il documento Unioncamere analizza le cifre della leadership femminile in Italia in tutti i settori economici. Il maggior numero, in termini assoluti, di imprese dirette da una donna si riscontra nei comparti commercio (369.470), agricoltura/silvicoltura/pesca (218.502), servizi di alloggio/ristorazione (123.160) e servizi per la persona e altro (116.582).
Al contrario, se osserviamo i tassi di femminilizzazione per comparto, la classifica si scompagina e, con quasi il 50% di presenza femminile, risulta primo il settore servizi alla persona, seguito da servizi di assistenza sociale residenziale (40%) e da sanità e assistenza sociale non residenziale (38%).
Questi dati non stupiscono, riflettendo la naturale propensione all’accoglienza e alla cura tipiche dell’universo femminile che, quando si sposa con doti imprenditoriali, diviene, per la donna, soluzione alle difficoltà occupazionali e forma di auto impiego vincente.
Lo sostengono Terziario Donna Confcommercio, Confartigianato Donne Impresa, Casartigiani Donne Artigiane, CNA Impresa Donna, Imprenditoria Femminile Confesercenti (aderenti a Rete Imprese Italia Potenza) - come riporta il comunicato AGR dell’11 agosto - rimarcando come le “capitane coraggiose” dell’imprenditoria lucana abbiano ormai compreso il potenziale inespresso di settori come il turismo, l’accoglienza, la cultura e i servizi alla persona: veri e propri “giacimenti di ricchezza” per il nostro Paese, insieme all’agro-alimentare che si conferma, subito dopo il commercio, la prima attività per le imprenditrici lucane.
L’ultima pagina dello studio Unioncamere si sofferma sui dati provenienti dall’Industria della vacanza e del tempo libero, che comprende in sé i comparti alberghiero, ristorazione, viaggi ma anche cultura e divertimento. Sono più numerose, in valore assoluto, le attività gestite da donne nella ristorazione (più di 50.000 i ristoranti e altrettanti i bar), seguita da alloggi vacanze e alberghi (più di 7.000 i primi, oltre 8.000 i secondi) e attività ricreative/divertimento (più di 6.000).
In valore percentuale, invece, i comparti a maggior presenza relativa di donne alla guida di un’attività, con tassi che sfiorano o superano il 40%, risultano: agenzie di viaggio, biblioteche e archivi, alloggi/vacanze, servizi di prenotazione e attività connesse di guide e accompagnatori turistici.
Le imprese femminili costituiscono, inoltre, più o meno un terzo delle attività di tour operator, alberghi, forniture per catering, bar, attività museali, gestione di parchi divertimento e tematici e stabilimenti balneari. Oltre un quarto, infine, del totale di campeggi, ristoranti, mense, palestre e di altre attività ricreative sono dirette da donne.
-Vai al Documento Unioncamere
-Vai al Comunicato AGR
MariaLuisa Zappia
(13 agosto 2015)
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