Unione Europea
Barroso a Renzi :"i patti vanno rispettati", ed il Premier "è l'Europa ad avere bisogno di flessibilità"
Nell'incontro svoltosi oggi a Villa Madama, il Presidente della Commissione Europea, nella sostanza, ha ribadito i vecchi concetti legati strettamente alla lettera dei Trattati
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, nella veste di Presidente di turno della UE, ha ricevuto oggi a Villa Madama il Presidente uscente della Commissione Europea Manuel Barroso, che a novembre dovrebbe cedere il suo posto a Jean-Claude Juncker.
Barroso, con la consueta -almeno in apparenza- bonomia e tra un complimento e l’altro al nostro Premier -per la sua vitalità, il coraggio di innovare e di portare avanti le riforme- ha però anche colto l’occasione per chiarire che “le regole vanno rispettate fino in fondo”.
Prendendo spunto dalle numerose citazioni classiche contenute nel discorso tenuto da Renzi davanti al parlamento Europeo, ha richiamato la citazione latina che è diventata un principio fondamentale del diritto civile e del diritto internazionale : “pacta sunt servanda”, vale a dire che bisogna rispettare i patti (i contratti).
Secondo il Presidente della Commissione UE “non c’è alcun bisogno di deroghe per introdurre flessibilità, anche perché nessun leader europeo ha mai chiesto formalmente di farlo e la flessibilità è già contenuta intrinsecamente nei trattati, cosa che peraltro è già stata sperimentata positivamente”.
Concludendo, il leader politico portoghese ha espresso grande apprezzamento per il Presidente Napolitano ed ha ringraziato l’Italia per l’impegno assunto con la missione Mare Nostrum, manifestando una solidarietà, per la verità, alquanto generica e, comunque, senza assumere alcun reale impegno di interventi da parte della Ue, per far fronte all’ondata di immigrazione dall’Africa.
Il Premier Renzi, in primo luogo, ha colto l’occasione per chiarire che non c’è alcun problema con il Governo tedesco : “le polemiche sollevate dal presidente della Bundesbank non coinvolgono l’Esecutivo guidato da Angela Merkel. La Bundesbank non si occupi di questioni che riguardano gli Stati membri”.
Ha poi sottolineato -rispondendo a Barroso- che “è l’Europa stessa ad avere bisogno della flessibilità, non l’Italia, che deve invece continuare sulla strada delle riforme”.
Un assist al Presidente del Consiglio italiano era arrivato anche dall’ex Premier ed ex Presidente della Commissione Europea Romano Prodi, che intervenendo ad un Seminario alla Farnesina aveva puntato senza mezzi termini il dito contro la Germania, che in passato aveva sostenuto con forza la politica del rigore a tutti i costi, scelta che poi si è rivelata fallimentare.
Prodi ha ribadito che la Germania “ha un attivo della bilancia commerciale enorme, squilibrando tutto il mondo, ma una crescita modesta e un’inflazione quasi a zero. Devono assolutamente farsi carico dell’impegno di dare impulso all’economia”.
Parole che devono essere suonate come musica all’orecchio del Premier Renzi. Al di là delle belle dichiarazioni di facciata, anche nell’incontro di oggi a Villa Madama con Manuel Barroso è emersa chiaramente la sostanziale differenza di vedute fra la vecchia classe dirigente dell’Unione Europea e le idee innovative e pragmatiche di cui il Presidente del Consiglio italiano si è fatto portatore fin dai suoi primi passi sulla scena europea.
Moreno Morando
(4 luglio 2014)
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