Documento di Economia e Finanza
I nostri conti "torneranno" grazie a droga, prostituzione e contrabbando
E' questo il "botto" preannuciato da Renzi: con il nuovo sistema di calcolo del Pil rientreremo nei parametri del Patto di Stabilitá.
Tornato dalla visita lampo in Iraq il Premier, in una intervista al tg5, ha provveduto a smentire le voci che si erano diffuse nelle ultime ore e che avevano provocato le veementi reazioni dei sindacati. Succede regolarmente da settimane ormai; solo che in qualche caso le smentite (come quella relativa all’ipotesi di un intervento sulle pensioni) sono “causate” da dichiarazioni rilasciate proprio da membri del Governo (Poletti).
Ad ogni modo, ieri Renzi ha dichiarato che “non ci saranno nuove tasse, manovre correttive, né interventi sulle pensioni. I sindacati hanno minacciato un autunno caldo? Facciano loro, già l’estate non è stata un granchè ….”. Un copione già scritto, per la verità e lo avevamo annunciato ieri dopo “l’ultimatum dei sindacati”. E’ l’estate delle “smentite”; gli analisti sono praticamente tutti d’accordo nell’affermare che i conti pubblici italiani richiedono “una manovra correttiva tra i 20 ed i 23 miliardi”, ma il Premier smentisce.
La soluzione, o meglio dire la “magia”, sta probabilmente nella nota con la quale il Tesoro, forse approfittando del periodo estivo, ha annunciato che il nuovo Documento di Economia e Finanza non sarà presentato entro il 20 settembre, come prevede espressamente la legge n.39 del 7 aprile 2011, ma dieci giorni dopo. Sembra una cosa di poco conto ed infatti è passata quasi inosservata, ma non per i commentatori più attenti.
Chiara Brusini ne ha parlato in maniera approfondita su “Il Fatto Quotidiano” e ne hanno accennato pochissimi altri giornali; in verità ne aveva parlato per primo “Il Foglio” addirittura alla fine di marzo ed Il Quotidiano della P.A. l’aveva affrontato il giorno dopo, per poi trattarlo diffusamente in maggio.
In sostanza, si tratta del nuovo sistema di calcolo del prodotto interno lordo (Pil), cioè la ricchezza nazionale prodotta da un Paese. Si chiama “Esa 2010” (European system of national accounts 2010), quello che in sostanza prevede che -proprio dal prossimo mese di settembre- nel calcolo del Pil degli stati membri si tenga conto delle spese di ricerca e sviluppo, di quelle militari, ma anche delle attività criminali, come quelle derivanti dalla droga, dalla prostituzione e dal contrabbando.
La notizia in primavera passò quasi totalmente inosservata -ma la normativa europea era di molto antecedente- e la gran parte dei media cominciarono ad accorgersene timidamente solo a maggio, per poi “dimenticarsene” quasi completamente. Ma non se ne sono scordati né il Ministro dell’Economia Padoan, né il Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
E’ appunto a questo che si riferiva il Premier qualche giorno fa, quando -rivolto ai ”tanti gufi che vedevano nero”- rispondeva con ironia :”gli italiani possono andare tranquilli in vacanza , a settembre si ricomincia con botto!”.
Il “botto” è questo : “l’Esa 2010”, il nuovo sistema di calcolo del Pil. Mio nonno lo avrebbe chiamato “un trucco contabile”; Chiara Brusini l’ha definito una sorta di “doping” (definizione particolarmente azzeccata, visto che si terrà conto anche del traffico di droga!).
In verità, per la nostra situazione di “crisi economica” non cambierà niente; né per la recessione, né per la nostra “quasi deflazione”; tanto meno per la disoccupazione e la crescita. E’ un po’ come quando, qualche decennio fa, i ministri della Sanità dell’epoca, con un decreto ministeriale provvedevano nottetempo ad alzare i parametri della compatibilità delle varie sostanze chimiche dell’acqua : non cambiava niente per chi la usava, ma con quel decreto “era tutto legittimo”.
Sarà così anche con il nuovo sistema di calcolo del Pil : per il cittadino normale non cambierà niente, ma sarà importante per il rispetto del Patto di Stabilità, in particolare riferimento al rapporto deficit/pil ed a quello debito/pil. Cioè, per quello che attiene al primo parametro, non sforeremo il 3%, perché quasi sicuramente con questo “trucco contabile” ci attesteremo sul 2,9%.
Mentre, per quello che riguarda il rapporto debito-Pil, secondo i calcoli degli “esperti” finirà per “calare” magicamente del 2,6%, proprio in funzione del fatto che “ricerca, droga, prostituzione, eccetera, “ finiranno per aumentare di due punti il nostro Pil.
In pratica, l’Istat comunicherà i nuovi dati il 22 settembre e poi il Governo si muoverà di conseguenza, facendo slittare tutte le scadenza del DEF previste nella legge 39 del 2011; tenendo presente che il termine ultimo è comunque quello che prevede a novembre l’invio a Bruxelles della Legge di Stabilità, per l’esame da parte della Commissione Europea. Salvo che, naturalmente, non venga introdotta una certa “flessibilità” anche sulle date previste, considerate finora come “tassative.
Moreno Morando
(22 agosto 2014)
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