Governo-Regioni
Renzi sfida le Regioni a formulare proposte alternative sul taglio di quattro miliardi
Nell'incontro di questa mattina con i Governatori, Il Premier ha ribadito in primo luogo che non c'e' spazio per la mediazione, i miliardi da tagliare restano quattro.
Dopo essere stato convocato, poi annullato ed infine “confermato”, si è svolto questa mattina a Palazzo Chigi l’incontro tra il Governo e le Regioni per discutere della parte della Legge di Stabilità che aveva provocato le veementi reazioni dei governatori. Si è iniziato alle 8, alla presenza del Premier, del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Del Rio e a quello degli Affari Regionali Gian Claudio Bressa, per l’Esecutivo. Dall’altra parte del tavolo erano presenti tutti i Governatori, escluso quello della Lombardia, Roberto Maroni, sostituito da massimo Garavaglia.
Nella conferenza stampa finale, Del Rio ed il Presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino, hanno usato toni molto distesi, tanto che, quest’ultimo, ha sottolineato che “l’incontro di oggi apre una fase nuova: quando ci si parla ma soprattutto si lavora insieme è sempre una buona premessa per trovare una soluzione. Siamo fiduciosi di riuscire a rendere sostenibile la manovra”.
La linea “costruttiva” è stata fatta propria anche dal Sottosegretario Del Rio, che ha ribadito come il Governo sostenga “con forza il principio dell’autonomia e della responsabilità. Siamo disponibili a lavorare insieme in tempi strettissimi per trovare soluzioni”.
In realtà, l’incontro è stato improntato alla massima franchezza; tanto che nel suo discorso introduttivo Matteo Renzi ha subito chiarito che “non c’è spazio per una mediazione, i miliardi (ndr : da tagliare) sono quattro. Da qui due strade: o lo scontro o ci sono proposte alternative su cui si lavora in queste ore”.
In sostanza, il Presidente del Consiglio ha lasciato il cerino acceso in mano ai Governatori, evidenziando che “sui costi standard, se voi ci siete, io ci sono. Per me la strada è la trasparenza totale di tutte le spese on-line, dal governo alle regioni. Noi interveniamo solo ex post se le cose non vanno. Se avete una risposta seria, rigorosa, noi ci siamo”.
In pratica, il Premier-segretario “sfida” i rappresentanti delle regioni a trovare un accordo tra di loro ed a sottoporlo al Governo. La circostanza è stata confermata dalle dichiarazioni rilasciate al termine dell’incontro dal Presidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia, dalle quali si evince che le regioni non hanno ancora trovato una “soluzione concordata”, alternativa a quella dei tagli decisi dall’Esecutivo nazionale.
Secondo il governatore veneto “l’unica soluzione è applicare i costi standard, anche in modo coatto. Il Governo li introduca a forza. Il Premier Renzi ha garantito che lo farà entro fine anno.” Secondo Zaia, “questa è una sfida per le Regioni, ma anche per il Governo; in tal modo si potrebbero risparmiare fino a 30 miliardi di euro”.
In conclusione, l’ex Ministro delle Risorse Agricole del Governo Berlusconi ha poi annunciato che le regioni presenteranno entro pochi giorni una proposta alternativa al “taglio lineare” di quattro miliardi previsto nella Legge di Stabilità varata dal Governo Renzi.
Il Premier, a questo proposito, ha sollecitato i suoi interlocutori a presentargli entro 7 giorni quello che ha definito “il lodo Chiamparino”, vale a dire -secondo la definizione data proprio da quest’ultimo in conferenza stampa- “una proposta che in una settimana punti ad un lavoro congiunto per una manovra sostenibile”.
Molto probabilmente, la vicinanza politica di Sergio Chiamparino (“renziano” della primissima ora) ha certamente contribuito ad incanalare la discussione e le conclusioni dell’incontro con il Governo su una linea molto conciliante e caratterizzata da toni molto diplomatici.
Tuttavia, il pallino ora è in mano alla Conferenza delle Regioni, che dovrà trovare in tempi strettissimi una soluzione -che trovi tutti (o quasi) d’accordo- da sottoporre a Renzi. La linea spiegata da Luca Zaia è quella che da vari decenni caratterizza le posizioni di quasi tutte le regioni del Nord, ma in particolare quelle del Veneto e della Lombardia, che da sole rappresentano quasi un quarto degli abitanti del nostro Paese.
In sostanza, Zaia e Maroni chiedono di abbandonare il concetto della “spesa storica”, in base al quale chi ha speso storicamente di più per erogare servizi ha continuato a ricevere l’equivalente per far fronte ai relativi costi. A loro parere, infatti, questo criterio è utile per le amministrazioni “poco virtuose”, che in questo modo non sono incentivate a risparmiare e a “revisionare” la spesa.
Al contrario, Zaia e Maroni chiedono l’introduzione del criterio dei “costi standard”, per misurare oggettivamente il costo di un servizio -tenendo conto anche delle varie situazioni regionali- ed evitare così i “tagli lineari”, che colpirebbero tutti alla stessa maniera, a prescindere dai risultati economici raggiunti e dalla “qualità” della spesa.
Resta da vedere, naturalmente, cosa ne penseranno i rappresentanti delle altre regioni, a cominciare da quelle che -cambiando il criterio di finanziamento della spesa- riceverebbero meno fondi.
E’, appunto, questa la sfida che Matteo Renzi lancia alle Regioni, sollecitandole a trovare un accordo in questo senso; in pratica, quello che lui definisce “Lodo Chiamparino”.
Moreno Morando
(23 ottobre 2014)
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