Ucraina
Ecco il punto di vista dei russi
In un video diffuso in rete da una agenzia informatica vicina al Cremlino e indirizzato ai giovani russi si raccontano le ragioni del conflitto in Ucraina e si indica una priorità: evitare ogni intervento russo sul suolo ucraino.
La falsa notizia dell'abbattimento di un convoglio militare russo entrato in Ucraina continua a intrattenere i media di mezzo mondo. Nonostante il ministero della difesa russo abbia bollato questa vicenda come "fantasie", aggiungendo in tono ironico che "probabilmente gli Ucraini hanno distrutto dei fantasmi al posto dei loro cittadini o dei loro commilitoni". Così il generale Igor Konachenkov.
D'altro canto se solo l'esercito ucraino avesse distrutto 23 veicoli russi, la narrativa che vede in Putin e nell'esercito russo dei violenti provocatori, dovrebbe al contrario prevedere ritorsioni, attacchi multipli, pugno di ferro. Nulla di tutto questo. Da una settimana ci sono centinaia di convogli bianchi carichi di derrate alimentari pronti ad attraversare la frontiera per portare soccorso e aiuti umanitari alla popolazione del Donbass, piagata da una guerra civile che ha già fatto più di 3000 morti.
E mentre UE e ONU tacciono dinanzi all'uso del fosforo bianco da parte dell'esercito ucraino, mentre lo stesso esercito di Kiev perde giornalmente centinaia di soldati che pur di non sparare sui loro connazionali disertano verso la Russia, il Cremlino promuove - indirettamente - un video rivolto ai giovani russi. Un video assolutamente da guardare che spiega per quale motivo la Russia non deve intervenire in Ucraina. Di più, nel video si chiede a tutti i ragazzi che comodamente seduti davanti al loro pc inneggiano all'invasione dell'Ucraina per salvare la popolazione russofona del Donbass se fossero disposti a fare a cambio fra la loro guerra sul web, fatta di video birra e patatine, con una guerra reale, in trincea, sfidando la morte.
Il video chiarisce che la "priorità degli USA è quella di provocare un intervento armato della Russia in Ucraina", mentre al contrario priorità della Russia è quella di non intervenire militarmente. Qui non si fa riferimento alla Crimea la cui incruenta annessione era però motivata dal contratto cinquantennale della Russia per il controllo della base di Sebastopoli. La Crimea era Russia ben prima della "rivoluzione" di piazza Maidan.
Il video spiega poi che l'obiettivo di USA e NATO è quello di scatenare un conflitto armato con la Russia al solo scopo di ridurre l'elefantiaco debito pubblico americano e consentire la ripresa dell'economia fondata sul dollaro. Una ipotesi inquietante ma non priva di fondamento. Solo due mesi fa il New York Times recensiva un saggio dello storico dell'antichità Ian Morris dal titolo "War: what is it good for?" nel quale è apertamente esposta questa teoria: solo grazie alle guerre si risanano le crisi e si garantisce prosperità ad un sempre crescente numero di cittadini del mondo. E vale la pena ricordare che il giorno precedente l'abbattimento (secondo la Russia che ha mostrato immagini satellitari e tracciati radar, da un su-25 Ucraino - secondo gli USA - che non hanno mostrato nulla - dai ribelli filorussi) del volo MH17, la Russia annunciava assieme agli altri paesi dei BRICS (Brasile, India, Sud Africa, Cina) la creazione di una banca antagonista del FMI il cui palese obiettivo è quello di cancellare Bretton Woods.
Ed è notizia di oggi l'adesione della Russia ad un sistema di carte di credito cinese alternativo a VISA o MasterCard: si chiama UnionPay e mira a 2 milioni di carte di credito russe entro tre anni.
Insomma l'attuale guerra fredda reloaded assume sempre più i contorni di una guerra di narrative, di interpretazioni delle cause e delle ragioni che muovono i due opponenti. La narrativa atlantica mira a descrivere la Russia come uno stato autoritario che vuole invadere i suoi confinanti perché carente di democrazia. La narrativa russa supera questa semplice dialettica fra democrazia e autoritarismo (due concetti che spesso trascolorano l'uno nell'altro) e parla apertamente di interessi economici, di quel conflitto fra mondo unipolare e mondo multipolare che spesso ritorna nei discorsi del presidente Putin.
Qui il video:
Francesco Colafemmina
(16 agosto 2014)
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