Legge di Stabilita'
Il Governo taglia le tasse, ma Sindacati e Regioni sono sul piede guerra per la manovra da 36 miliardi
Male anche i mercati, con la Borsa di Milano che denuncia forti perdite in due giorni e lo spread che sale oltre i duecento punti.
Il Consiglio dei Ministri ieri ha varato la Legge di Stabilità, che prevede una manovra di 36 miliardi complessivi : sei in più di quanto era stato annunciato. Le coperture arriveranno da 11,5 miliardi “di spazio sul deficit” (portando il rapporto deficit/Pil al 2,9%, dal 2,2), 15 miliardi dalla spending review, 3,8 miliardi dalla lotta all’evasione (stima che il Premier reputa “prudenziale”), 3,6 miliardi dalla tassazione sulle rendite finanziarie, 1 miliardo dalle slot machine e 600 milioni dalla banda larga.
Il Presidente del Consiglio, nella successiva conferenza stampa, ha confermato i 18 miliardi di tasse in meno che aveva annunciato a Bergamo all’Assemblea di Confindustria e gli incentivi per chi assume a tempo indeterminato (niente contributi per i primi tre anni). Il Tfr sarà inserito in busta paga su base volontaria, grazie ad un meccanismo in base al quale le banche (quelle che decideranno di aderire) anticiperanno alle imprese le risorse necessarie. Se poi le aziende non dovessero restituire i fondi anticipati, gli istituti di credito si rivolgeranno all’Inps, che utilizzerà un apposito fondo (di 100 milioni), garantito dallo Stato.
Il Premier ha confermato anche gli 80 euro, che diventano stabili come “detrazione”, non più come “bonus aggiuntivo”, per adeguarsi a quanto stabilisce l’Unione Europea. Matteo Renzi si è rivolto agli imprenditori, evidenziando che ci sarà un ulteriore intervento sull’Irap (dopo il taglio del 10% dei mesi scorsi), con l’eliminazione, dal 2015, della “componente lavoro” (si tratta di 5 miliardi). Ha quindi rinnovato l’invito già rivolto a Bergamo alle imprese : “cominciate ad assumere!”.
A questo proposito, è stato sottolineato che la manovra prevede aiuti anche per le partite Iva a basso reddito (800 milioni), cioè quelle con meno di 15.000 euro di reddito. Annunciato anche lo stanziamento di risorse per stabilizzare 149.000 precari della Scuola (1 miliardo), mezzo miliardo per il credito d’imposta per chi investe in ricerca e sviluppo e 500 milioni di aiuti alle famiglie (sostegno a quelle in attesa di figli, fino al terzo anno di età).
Il Premier ha annunciato che nella lettera alla Commissione UE che accompagnerà il provvedimento varato in CdM, sarà sottolineato il fatto che l’Italia ha a che fare con due “circostanze straordinarie” : le riforme strutturali e la situazione economica complessiva. “Abbiamo inserito un aggiustamento strutturale, ma siamo comunque disposti a dialogare con la Commissione di oggi e di domani (ndr : a fine mese scade quella presieduta da Manuel Barroso, per far posto al Presidente Juncker ed alla sua nuova squadra di Commissari).
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha assicurato che il nostro Paese rispetta le “regole europee per come la UE le ha spiegate”. Si segnala, peraltro, che secondo il Wall Street Journal, la manovra “potrebbe portare l’Italia, assieme alla Francia, in rotta di collisione con i vertici della UE”.
Confindustria ha giudicato positivamente il provvedimento passato ieri in Consiglio dei Ministri, ma si registrano -al contrario- le durissime reazioni dei sindacati e delle Regioni. La Cisl ha espresso apprezzamento per le misure di “decontribuzione” per favorire nuove assunzioni, giudicando positivamente anche l’intervento sull’Irap, perché “favorisce il lavoro”, come ha rilevato il segretario Generale Anna Maria Furlan. Tuttavia, i segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fp e Uil-Pa -Dettori, Faverin, Torluccio ed Attili- hanno definito “scellerati” i tagli della spending review, perché “mettono in ginocchio i servizi pubblici, rilevando (in una nota congiunta) come sia “una vergogna che non ci siano risorse per rinnovare il contratto dei lavoratori pubblici”.
Durissima anche la reazione del Presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino, il quale ha fatto notare che i quattro miliardi di tagli alle regioni si aggiungono a quelli fatti dai precedenti governi; in questo modo -secondo l’ex sindaco di Torino- tutto finirà per riverberarsi sulla Sanità, costringendo gli enti territoriali ad aumentare le tasse. Regioni e Comuni hanno chiesto un incontro urgente al Premier, che oggi ha partecipato al vertice euroasiatico di Milano.
Brutte notizie anche dai mercati. La Borsa di Milano ieri ha perso il 4%, trascinata al ribasso dalle notizie che il Governo greco intenderebbe sottrarsi agli impegni assunti con la Troika. Anche oggi la Borsa italiana è in perdita e lo spread con i Bund tedeschi è schizzato oltre i 200 punti.
Moreno Morando
(16 ottobre 2014)
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