Iraq
Governo italiano: armi ai curdi entro pochi giorni
Dopo l'intesa raggiunta nel Consiglio Europeo, i Ministri Mogherini e Pinotti (nella foto) informeranno le competenti Commissioni riunite delle Camere.
La decisione di Barack Obama di autorizzare raid aerei sulle postazioni dei miliziani dell’Isis a ridosso del Kurdistan iracheno sembra stia cambiando le sorti del conflitto. Infatti, in queste ore i peshmerga curdi e le forze anti-terrorismo irachene hanno riconquistato la diga di Mosul.
Nelle ultime settimane i militanti dell’autoproclamato Stato Islamico avevano conquistato diverse città e pozzi petroliferi, oltre alla diga di Mosul, che avrebbe dato la possibilità ai jihadisti di tagliare le forniture di acqua ed elettricità, oltre che di inondare alcuni centri.
Anche il Governo italiano, dopo l’accordo raggiunto in sede europea e dopo l’informativa che sarà data dopodomani alle Camere, procederà in tempi strettissimi con un ponte aereo per la fornitura di armi ai peshmerga curdi in Iraq. Il tutto dovrebbe essere realizzato entro questa settimana. Ne dà notizia Adnkronos.
Il Ministro degli Esteri Mogherini e della Difesa Pinotti informeranno le Commissioni Esteri e Difesa delle due Camere riunite. Si prevede di accelerare al massimo la fornitura di aiuti ai combattenti che si oppongono ai miliziani jihadisti, perché le sorti del conflitto sono ancora in bilico ed ogni ritardo potrebbe provocare danni irreparabili.
Nel frattempo è già in corso l’opera di approvvigionamento di acqua, viveri e generi di prima necessità per le popolazioni assediate dall’Isis.
Per quello che riguarda la fornitura di armi e munizioni, un primo limite è costituito dal fatto che i combattenti curdi sono in possesso quasi esclusivamente di armi e materiali di fabbricazione ex sovietica. Per questo motivo si pensa di ricorrere ai kalashnikov (circa 30.000) ed alle munizioni sequestrate nel 1994 su una nave proveniente dall’Ucraina e diretta a Spalato, nel periodo delle guerre nei Balcani.
Si ipotizza anche la fornitura di altro materiale definito “non letale”, come i dispositivi anti-bomba, i giubbotti anti-proiettile ed altro; ma tutto dipende dalla “valutazione di compatibilità degli attuali standard operativi ed addestrativi delle milizie curde”, secondo le pianificazioni dell’intervento che in queste ore vengono messe a punto presso gli stati maggiori.
Moreno Morando
(18 agosto 2014)
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